Economia e Lavoro
29 Luglio 2020
Cessazione delle attività il prossimo giugno in via Marconi, a rischio 67 lavoratori. Insorgono i sindacati: "Fondamentale per la tenuta di tutto il sistema chimico ferrarese"

Chiude un sito ferrarese di Celanese, trema il petrolchimico

di Redazione | 3 min

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Il petrolchimico rischia di perdere un pezzo importante della sua produzione. Si tratta dell’azienda Celanese, leader nel settore delle tecnologie e dei tecnopolimeri speciali, con sede principale a Dallas, che opera in 18 Paesi del mondo con 7700 dipendenti. In Italia è presente a Milano, Forlì e Ferrara, con due siti in piazzale Donegani e via Marconi, almeno fino al prossimo anno.

La direzione aziendale di Celanese Italia ha infatti annunciato che, in un quadro di riorganizzazione complessiva delle attività europee, il sito ferrarese di via Marconi cesserà le sue attività per la fine del mese di giugno del prossimo anno.

Un fulmine a ciel sereno che ha colpito sindacati e Rsu dei siti produttivi emiliani e romagnoli dell’azienda, convocati nella tarda mattinata di martedì 28 luglio dalla direzione aziendale proprio per comunicare la prossima chiusura del sito di via Marconi, la cui produzione verrà trasferita a Forlì.

All’interno dello stabilimento ferrarese lavorano 67 dipendenti, impegnati ogni giorno nel produrre tecnopolimeri, usati per comporre una vasta gamma di articoli di uso quotidiano come prodotti medicali, parti di automobili, tessuti, colle, dolcificanti, carta e imballaggi.

Filctem, Femca e Uiltec hanno immediatamente manifestato la ferma contrarietà alla decisione aziendale rimarcando l’importanza della continuità produttiva dell’impianto ferrarese sia per il parco tecnologico di via Marconi che per tutto il sistema economico della città.

“Immediatamente abbiamo convocato per la giornata di mercoledì una assemblea con i lavoratori per ragionare con loro su quali iniziative sindacali adottare da subito per contrastare la scelta del gruppo americano” riferiscono i sindacati, che si “impegnano ad avviare un percorso di confronto con le istituzioni ai vari livelli locali per iniziare da subito a ricercare le possibili soluzioni per far recedere l’azienda da questa sua iniziativa”.

La continuità delle attività di questo sito è sempre stata al centro dell’attenzione sindacale nei vari cambi societari e crisi aziendali, che a partire dall’esperienza della P-Group e passando per il gruppo Softer hanno portato all’arrivo della società Celanese.

“Questo perché l’abbiamo sempre ritenuta fondamentale e centrale per la tenuta di tutto il sistema chimico ferrarese” ribadiscono le segreterie territoriali di Filctem, Femca e Uiltec che annunciano battaglia: “In questo quadro insieme ai lavoratori di Celanese, ma con l’obiettivo di condividere le nostre preoccupazioni anche con tutte le maestranze dei poli chimici, industriali e tecnologici di Ferrara, vogliamo intraprendere tutti i percorsi a garantire la continuità produttiva di questa azienda nel nostro territorio”.

“La chiusura del sito Marconi sarebbe una grossa perdita con problemi di carattere sociale, in un tessuto già fragile, e industriale perché metterebbe in difficoltà le altre società che si troverebbero costi di gestione più alti” evidenzia Fausto Chiarioni, segretario della Filctem, preoccupato sia di una “reazione a catena in via Marconi” che del futuro nello stabilimento del petrolchimico, “la cui produzione è strettamente collegata”.

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